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GIOVEDI' 15: RASSEGNA CINEMATOGRAFICA |
da www.bitonto.net |
Nuovo appuntamento con le rassegne cinematografiche della Libreria del Teatro. Oggi il professor Michele Coletto ci propone un viaggio nell'erotismo con la pellicola L´Impero dei sensi, di Nagisa Oshima. Inquietante la trama. Abe Sada è una giovane cameriera di albergo, dalla sessualità inquieta e inquietante. Frequenta indifferentemente squallidi barboni e irreprensibili funzionari municipali. Si fa notare da Kichizo, il padrone, e, invidiosa di sua moglie, in sogno non esita ad assassinarla barbaramente. La relazione tra Sada e Kichizo nasce da presupposti di violenza e li rispetterà sempre, consumandosi in una reiterata autoesclusione dal mondo. L'unica cerimonia pubblica cui partecipano è la messinscena del loro impossibile matrimonio (fra gheishe dai volti di gesso), che degenera in un'orgia. Per il resto vivono il loro sempre più acceso erotismo nella clandestinità di incontri segreti, di albergo in albergo, o in case riservate, fra gheishe compiacenti, spesso coinvolte nel loro gioco mortale e autodistruttivo. Ogni risorsa del corpo, dell'ambiente, della fantasia viene sondata per assaporare nuove estasi erotiche. Alla fine scoprono un ultimo surrogato del piacere: un laccio strangolatore con l'ausilio del quale Sada regalerà a Kichizo e a se stessa l'ultimo irripetibile orgasmo. Compiuto il sacrificio, ucciso Kechizo durante il coito, Sada gli asporta i genitali e fugge, portandoli con sè. Successo di scandalo a Cannes nel 1976 e poi in tutto il mondo, il film approdò nelle sale con la patente di film pornografico "d'arte", di hard core di lusso. In Giappone non a caso uscì in versione deformata con sottotitoli francesi e con una serie di tagli "tecnici" tale da contrabbandarlo per un pornofilm d'importazione ( e ne scaturì pure un processo per oscenità, in cui Oshima ebbe la meglio). In effetti il film ha una doppia matrice, sia produttiva che estetica. Produttivamente è una co-produzione (la prima) franco-nipponica, che riscatta Oshima da quattro anni di inattività, dopo lo scioglimento della sua casa di produzione. Esteticamente è una messinscena di un'altra tra le tante "cerimonie" di alienazione dal sociale e di stravolgimento dell'identità care a Oshima, nelle vesti di un hard core visionario e delirante. Il visionario e il delirante sono elementi di continuità rispetto alla filmografia precedente, ma non la prassi dell'hard core ed è stato solo questo ad attirare l'interesse del pubblico medio (e della censura).
inizio: ore 21,00 Libreria del Teatro largo teatro, 6
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